No all’adozione del figlio del convivente

Grande confusione sotto il cielo dell’adozione in casi particolari (art. 44 legge 184/1983).

Pare proprio che i vari tribunali marcino in ordine sparso. Due recenti sentenze del tribunale di Milano (agosto e settembre 2016), particolarmente autorevole in materia di diritto di famiglia, rappresentano una doccia fredda sulle speranze di tante coppie conviventi, sia etero che omosessuali, di adozione, da parte di un componente di esse, del figlio dell’altro, nei casi disciplinati dall’art. 44 legge 184.

Infatti il tribunale ambrosiano ha negato la possibilità di ricorrere all’adozione al di fuori della coppia unita in matrimonio.

 

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Solo nell’ambito di una coppia sposata sarà quindi possibile, stando almeno all’orientamento del tribunale di Milano, adottare il figlio del partner.

Si tratta di una decisione che ha destato, giustamente a parere di chi scrive, molte perplessità e malumori e che si pone in contrasto con la tendenza, più evolutiva, di altri tribunali (es: Roma) o Corti, quale la Corte di Appello di Firenze, che, nel segno del perseguimento del migliore interesse per il figlio, erano giunte ad opposta conclusione.

Anche in questa materia si rende quindi necessario, come auspicato dal primo presidente della Cassazione in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, un intervento chiarificatore del Parlamento.